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Sveglia...che è tardi!


Quando si vive in casa con un adolescente sembra impossibile che una qualunque mattina possa iniziare senza sentire l'immancabile "ancora cinque minuti"...


..mentre i genitori prendono atto dell'ennesima prova che la contestazione di qualsiasi regola familiare sia l'unico scopo di un figlio di 16 anni, questa consuetudine nasconde una necessità fisiologica e un'irresistibile tentativo dell'organismo appagare il bisogno di sonno.


Negli anni della pubertà, infatti, gli adolescenti in genere tendono a non sentirsi assonnati prima delle 11 di sera per il ritardato rilascio della melatonina, l'ormone che regola il nostro ritmo circadiano e che viene ulteriormente posticipato a causa del sempre più frequente uso di dispositivi elettronici che ingannano il cervello simulando di fatto la luce naturale del giorno.


Diversi studi scientifici dimostrano che i ragazzi in fase di sviluppo cerebrale e ormonale che dormono regolarmente otto ore per notte apprendono meglio, sono meno inclini a comportamenti violenti e meno soggetti a infortuni fisici. Il sonno influisce in modo significativo sulle capacità di apprendimento, dal momento che la memoria e in particolare l'immagazzinamento e il consolidamento delle informazioni avvengono durante i cicli di sonno profondo.


Uno studio finanziato dal Center for Disease Control and Prevention e condotto dall'Università del Minnesota su 9 mila studenti delle superiori ha dimostrato che la posticipazione dell'inizio delle lezioni ha consentito al 60 per cento degli studenti di dormire almeno otto ore per notte, con una diminuizione del 70 per cento degli incidenti stradali tra i giovani dai 16 ai 18 anni. Gli adolescenti che dormono meno di otto ore per notte invece riportano sintomi di depressione e sviluppano dipendenze da droghe – e sono anche meno bravi a scuola – in modi e quantità statisticamente rilevanti.



Al contrario, in diversi distretti scolastici degli Stati Uniti – in opposizione alla tendenza più diffusa – ha guadagnato un certo spazio la proposta di adottare orari di inizio delle lezioni più congrui rispetto all’orologio biologico degli adolescenti. Esistono anche movimenti e gruppi specifici che sostengono questa alternativa, come Start School Later.


La questione è stata ripresa in un recente articolo sul blog Well del New York Times, che prova a spiegare perché gli adolescenti siano naturalmente inclini ad arrivare in ritardo a scuola, e che presenta anche i risultati di alcuni importanti studi scientifici a supporto della proposta di posticipare, anziché anticipare, l’orario di inizio delle lezioni.


Anche in Italia in alcune occasioni si è parlato di posticipare l'inizio della giornata scolastica. Nel 2012 il preside di un liceo scientifico di Biella discusse la possibilità di far cominciare nel suo liceo le lezioni alle 10:15 – con una pausa pranzo alle 13, e prolungando la giornata fino alle 16:30 – sostenendo, in base a studi dei fisiologi inglesi Russell G. Foster e Till Roenneberg, che «per un adolescente alzarsi alle 7 è come per un adulto svegliarsi alle 5».


Cerchiamo quindi di essere comprensivi con i nostri ragazzi e vigiliamo anche sul loro benessere notturno senza esitare a consultare uno specialista quando la privazione di sonno si manifesta con sonnolenza e difficoltà di concentrazione durante il giorno.


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